laboratorio visivo sulla città

mercoledì 4 giugno 2008

KIИO_10 > Earthquake '68


Earthquake '68
film-documentario di Emanuele Svezia (2007)

15 Gennaio 1968: Terremoto del Belice. Gibellina, un piccolo centro rurale di 6000 abitanti, è quasi completamente distrutta.

La popolazione è costretta a vivere in anguste baraccopoli fino al 1980, quando l'ISES, l'istituto incaricato dallo Stato centrale per la ricostruzione, le riconsegna il nuovo centro: un paese-dormitorio a 20 km dalla vecchia Gibellina. Una città disancorata dal tessuto sociale, costruita secondo i canoni di un'urbanistica utopica che non ha nulla a che fare con la realtà sociale del piccolo centro siciliano.

Il sindaco Corrao – che guiderà la città per 25 anni – intuisce allora la necessità di rilanciare lo spirito della città e pensa di ricostruirne l'identità chiamando a raccolta i grandi nomi dell'arte e dell'architettura contemporanea di tutta Europa. Ma la città-museo diventa un corpo estraneo con cui la popolazione non è in grado di ri-socializzare. E sulle macerie del vecchio centro Alberto Burri stende un lenzuolo di 12 ettari di cemento bianco: il "Grande Cretto", di fatto, diviene un contraddittorio simbolo della città.

Earthquake 68 è la storia di una comunità e della sua memoria storica. È il racconto di Gibellina e della sua doppia anima, della ricostruzione utopica e della speculazione edilizia, dei più vecchi che cercano di adattarsi a un nuovo e insolito spazio urbano e dei giovani che fanno i conti con il proprio passato. È la storia di un'identità collettiva messa a dura prova dalla Natura e dallo Stato. Una vicenda profondamente articolata e controversa, tanto straordinaria quanto universalmente paradigmatica, legata a filo doppio ai destini della storia d'Italia.

Ma il film racconta tutto questo attraverso un'altra piccola grande storia, quella di una sfida lanciata a tutti i gibellinesi, di un'impresa da realizzare: tornare tutti insieme sul Cretto di Burri per scattare un'enorme foto di gruppo. Tutta la città in posa sul luogo dove fino a 40 anni fa sorgeva il loro vecchio paese, ma che per molti è divenuto spazio dei tabù della propria storia, per tentare di ricostruire collettivamente un ponte tra passato, presente e futuro messo a dura prova dalla Storia.
Le difficoltà, lo scetticismo e le diffidenze sono molte: gli abitanti risponderanno all'appello oppure troppe ferite rimangono ancora aperte?

Emanuele Svezia

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